La domotica sta letteralmente invadendo le case di migliaia di utenti e dopo il lancio sul mercato di Amazon Echo, c’è grande attesa per quello di Google Home, i cui ordini partiranno dal 4 novembre.
Si presentano entrambi come altoparlanti a comando vocale in grado di controllare la casa, effettuare ricerche, riprodurre musica.
Scopri quale digital assistant fa al caso tuo.
E’ possibile connettere molti servizi e prodotti ad Alexa di Echo, ma lei non sa molte cose di te per fornire delle risposte sempre adatte al contesto.
Home, ha invece accesso ad una moltitudine di servizi Google ricchi di dati a cui hai fornito il consenso. Sono incluse le informazioni sul traffico di Google Maps basate sulla tua posizione, eventi in arrivo dal Google Calendar e traduzioni vocali con Google Translate.
La funzione My Day di Home è particolarmente interessante perché fornisce una sintesi della tua giornata grazie ai dati raccolti. Sembra come se Google Home fosse più il tuo assistente personale anziché un device in grado di eseguire semplici comandi.
Le funzioni base di questi due hub consistono nella riproduzione streaming di musica e in questo si equivalgono abbastanza. Echo ha accesso a Prime Music, Spotify Premium, Pandora, TuneIn, iHeartRadio e Audible, mentre Google Home può contare su YouTube Music, Spotify, Pandora, Google Play Music e TuneIn.
Chi manca? Apple Music. Puoi collegare il tuo smartphone o pc ad Echo via bluetooth ma non avrai accesso ad Alexa per controllarlo.
Google Home invece non supporta la connessione bluetooth e non puoi sentire Apple Music nemmeno in streaming poiché non supporta il protocollo Google Cast.
Sicuramente uno dei più grandi vantaggi di Home sta nella connessione di device che supportino Google Cast. Se il tuo device si basa su Cast, potrai riprodurre l’audio da qualsiasi cassa o video da qualsiasi TV compatibile o attraverso Chromecast.
Echo non può farlo. Può controllare la TV collegandola al Logitech Harmony Hub e connettendola ad Alexa attraverso IFTTT, ma è un sistema un po’ macchinoso.
Una precisazione: Home non può controllare la TV stessa, ma solo Chromecast. Non potrai quindi cambiare canale al tuo decoder o passare all’HDMI con i controlli vocali.
Una delle migliori caratteristiche di Echo è rappresentata da un’API che consente alle compagnie di integrare i loro servizi e prodotti con Alexa.
Ad oggi ci sono più di 3000 skills di Alexa fornite da molte compagnie e si aggiungono nuovi supporti ogni settimana. Può connettersi ad esempio a Philips Hue, Nest, WeMo, Wink, SmartThings, iDevices, Insteon, e altri. Il prossimo anno, anche gli speaker Sonos funzioneranno con Alexa.
Google Home parte con sole cinque integrazioni smart: Google Chromecast, Nest, Philips Hue, SmartThings e IFTTT. Sicuramente ne arriveranno altre in futuro.
Echo è disponibile in due colori: nero o bianco. Google Home ha la parte superiore bianca e quella inferiore grigia, ma le basi sono disponibili in diverse colorazioni e materiali: in tessuto grey, mango, marine e violet, in metallo carbon, snow e copper.
Google Home è più economico di Amazon Echo full size: $130 contro $180. Si può però risparmiare con Echo Dot, lo speaker più piccolo da $50.
La sfida dei digital assistant per la casa è appena cominciata.
Fonte: http://www.ninjamarketing.it/2016/10/28/google-home-vs-amazon-echo-la-battaglia-della-domotica/